Il virus responsabile dell’epatite B, è un microrganismo che presenta uno spiccato tropismo per il fegato ed è in grado di provocare un quadro patologico infiammatorio acuto o cronico il quale, a lungo andare, potenzialmente può determinare cirrosi epatica e carcinoma epatocellulare (HCC). L’HBV è stato isolato per la prima volta durante gli anni ‘60 nel sangue di aborigeni australiani e, proprio per questo motivo, fu chiamato “antigene australia”. Tale denominazione non viene più utilizzata e questa molecola viene ora definita “antigene di superficie dell’HBV (HBsAg)”. L’epatite B è una malattia molto diffusa a livello planetario e, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel 2019 erano 219 milioni le persone affette da epatite cronica in tutto il mondo.
Il virus dell’epatite B si trasmette per via sessuale o per via ematica anche se in alcune zone endemiche, come ad esempio nelle nazioni asiatiche che si affacciano sul Pacifico e nell’Africa sub-sahariana, la modalità di trasmissione più comune è quella verticale da madre a figlio alla nascita.
Un team di esperti ha condotto un’indagine con lo scopo di analizzare la patogenesi dell’HBV valutando anche le reazioni immunitarie determinate dalla persistenza del virus nell’organismo e i vari fattori correlati alla carcinogenesi indotta dall’HBV
Virulence. 2022 Dec doi: 10.1080/21505594.2022.2028483